La Giornata internazionale della donna è un giorno in cui si celebra il potere, le conquiste e il potenziale di tutte le donne, con l’obiettivo di rendere il mondo un posto migliore e più giusto per tutti.
Ma è anche un’occasione privilegiata per guardare al passato e celebrare il lavoro delle donne che ci hanno preceduto e le cui conquiste risuonano ancora oggi con forza. Leader, pioniere, visionarie: sono tutte presenti nel nostro elenco. E tutte hanno avuto un impatto su Londra, in un modo o nell’altro. Ecco nove meravigliose donne che hanno plasmato Londra e che dovreste conoscere!
1. Kate Hall
Una delle principali attrazioni turistiche del Regno Unito (la Tate Modern) è attualmente diretta da una donna, Karin Hindsbo. Ma nel 1893 nessuna donna era mai salita alla carica di curatore di un museo in Inghilterra, fino a quando Kate Hall divenne curatrice del Whitechapel Museum.
Grande amante del mondo naturale, Hall trasformò il museo in un popolare centro di aggregazione, aggiungendo piante e animali per aiutare i visitatori a conoscere flora e fauna con un approccio pratico. Avrebbe poi fondato un proprio museo, il Nature Study Museum, aperto nel 1904, tenuto conferenze sul mondo naturale all’Horniman Museum, scritto un libro sui parchi di Londra e, in generale, dato un esempio straordinario alle donne curatrici negli anni a venire. L’East End Women’s Museum dedica a Kate Hall un’eccellente lettura lunga, che potete leggere qui.
2. Noor Inayat Khan
Si può solo incolpare il patriarcato per il fatto che non c’è nessun kolossal hollywoodiano che racconti la storia di Noor Inayat Khan (è almeno un personaggio del film del 2019 “Una chiamata per spiare“). Pacifista, trasformata in radiofonista e spia della Seconda Guerra Mondiale, ha contribuito a organizzare la resistenza francese al dominio nazista, prima di essere venduta da un agente doppiogiochista e giustiziata, anche se non prima di aver lanciato un’ultima audace missione di fuga.
Pur essendo nata a Mosca e cresciuta principalmente a Parigi, partì per la sua coraggiosa missione da Londra ed è onorata con una statua e una targa blu a Bloomsbury. Per saperne di più su di lei, cliccare qui.
3. Rhaune Laslett
Cosa si può ottenere con costumi presi in prestito da Madame Tussauds e una buona idea? Rhaune Laslett li ha usati, oltre a una buona dose di spirito comunitario, per gettare le basi di un evento che ancora oggi attira le folle: Il Carnevale di Notting Hill. Nato nell’East End di Londra da madre nativa americana e padre russo, Laslett si rese conto dell’importanza di riunire oggi le comunità di Notting Hill e lo fece con il Notting Hill Fayre and Pageant, che attirò una folla di 1.500 persone. E il resto, come si suol dire, è storia…
4. Claudia Jones
Naturalmente, se vogliamo dare a Rhaune Laslett il merito del Carnevale di Notting Hill, dobbiamo menzionare l’altra figura di spicco che ha contribuito a creare il festival moderno: Claudia Jones. La sua strada per Londra è stata piuttosto tortuosa: nata a Trinidad, cresciuta negli Stati Uniti e deportata in Gran Bretagna a causa della sua appartenenza al Partito Comunista degli Stati Uniti, ma una volta arrivata qui la sua influenza è stata indelebile.
Anche prima di fondare e dirigere l’effimera ma influente West Indian Gazette, fu un’attivista di spicco della crescente comunità afro-caraibica britannica e alla fine istituì il Caribbean Carnivals, tenutosi per la prima volta a Londra nel 1959, che sarebbe poi cresciuto fino a diventare il moderno Notting Hill Carnival. Un’ulteriore prova della sua posizione a Londra è data dalla sua lapide: non solo si trova nel cimitero di Highgate (ultima dimora di molti londinesi influenti), ma è proprio accanto alla tomba del suo eroe, Karl Marx.
5. Phyll Opoku-Gyimah
Crediti: @ladyphyll via Instagram
L’unica donna della nostra lista ancora in vita, Phyll Opoku-Gyimah è la cofondatrice dell’UK Black Pride, oggi la più grande celebrazione europea di persone LGBTQ+ di origine africana, asiatica, mediorientale, latinoamericana e caraibica.
Fondato nel 2005 con l’obiettivo di superare i confini razziali e culturali e di celebrare l’intero spettro dell’identità LGBTQ+, l’UK Black Pride è tanto un movimento quanto un festival londinese (che cade all’inizio di luglio negli anni non pandemici) e svolge un eccellente lavoro di advocacy durante tutto l’anno. Opoku-Gyimah rimane una forza potente per l’uguaglianza e l’amore, sia nel suo ruolo all’UK Black Pride, sia come direttore esecutivo della ONG internazionale Kaleidoscope Trust.
6. Hannah Dadds
Credito: @ltmuseum via Instagram
I pionieri tendono a lasciare un segno indelebile nei luoghi e nei settori in cui vivono, e Hannah Dadds non ha fatto eccezione. Come prima donna conducente della metropolitana, Dadds ha sfondato uno dei più grandi soffitti di vetro dei trasporti londinesi, e da allora migliaia di donne l’hanno seguita.
Nel 1978 ha preso il controllo di un treno della linea District, all’inizio di una carriera di 15 anni come prima donna conducente della rete, e quando sua sorella Edna è entrata a far parte della metropolitana di Londra, il duo si è unito per diventare il primo equipaggio tutto al femminile della metropolitana. Nel 2019 è stata inaugurata una targa commemorativa presso la sua base, la stazione di Upton Park, per ricordare la sua carriera e i suoi successi.
7. Millicent Fawcett
Credito: @sebastien_fritsch via Instagram
Unica donna a essere onorata con una statua in Piazza del Parlamento – sì, abbiamo ancora molto lavoro da fare quando si tratta di riconoscere e onorare le donne – Millicent Fawcett è stata una figura di spicco del movimento delle suffragette.
Sessant’anni di campagne per i diritti delle donne hanno contribuito a far approvare l’Equal Franchise Act del 1928, approvato appena un anno prima della morte della Fawcett. La sua statua è entrata nella storia anche per un altro aspetto: è la prima in Parliament Square a essere stata progettata da una donna, grazie alla scultrice Gillian Wearing, vincitrice del Turner Prize.
8. Elizabeth Garrett Anderson
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Millicent Fawcett non è stata l’unica donna innovativa della sua famiglia. La sorella maggiore Elizabeth Garrett Anderson ha fatto storia a sé come prima donna a diventare medico e chirurgo in Gran Bretagna, e questo è solo l’inizio di una lunga lista di successi. Poiché il suo sesso le impediva di lavorare in ospedale, aprì il suo primo studio a Marylebone nel 1865, occupandosi dei pazienti affetti da colera durante l’epidemia di quell’anno.
Nel 1873 divenne la prima donna a ricoprire un incarico medico in Gran Bretagna e l’anno successivo co-fondò la School of Medicine for Women (oggi parte della facoltà di medicina dell’UCL) con la collega pioniera Sophia Jex-Blake, prima di diventarne preside. Inoltre, trovò il tempo di lottare per il suffragio femminile e di diventare sindaco della sua città natale, Aldeburgh, diventando – indovinate un po’ – il primo sindaco donna in Gran Bretagna.
9. Mary Seacole
Crediti: @mary_seacole_trust via Instagram
Madre Seacole non è forse nota come la sua contemporanea Florence Nightingale, ma visto che in passato è stata in cima a un sondaggio per trovare il più grande nero britannico, è una persona che dovreste conoscere. Nata e cresciuta in Giamaica, Seacole portò il suo talento infermieristico ai soldati britannici durante la guerra di Crimea, dove fondò il suo “British Hotel” per fornire assistenza ai feriti. Sebbene la sua eredità sia svanita dopo la sua morte, negli ultimi 40 anni storici e attivisti hanno contribuito a far conoscere il suo status e le sue gesta, riportandola all’attenzione del pubblico.
Oggi, i reparti ospedalieri portano il suo nome e il Centro Seacole dell’NHS a Headley Court, nel Surrey, è stato utilizzato per fornire assistenza a coloro che si stavano riprendendo dalla Covid-19. Troverete anche una targa blu a lei dedicata a Soho Square e un’imponente statua all’esterno del St Thomas’ Hospital. Nel frattempo, i Mary Seacole Awards riconoscono il lavoro eccezionale di persone provenienti da contesti etnici neri e minoritari.