I buskers sono sinonimo di Leicester Square quanto la folla oltraggiosa che bisogna attraversare per vederli. Insomma, è difficile immaginare di poter vagare per il cuore della città turistica senza essere serenati dal dolce (o quasi) suono di qualcuno che fa busking, non è vero? Purtroppo, però, da oggi non avrete più bisogno di usare l’immaginazione, perché, in seguito a una recente sentenza del tribunale, è entrato ufficialmente in vigore un divieto di busking.
Le due piazzole di Leicester Square sono state sospese fino a nuovo ordine. La sentenza del magistrato è stata emessa dopo le denunce di rumore presentate da Global Radio. Il Consiglio comunale di Westminster non ha avuto altra scelta se non quella di applicare il controverso divieto di busking e ha dichiarato di essersi trovato in una “posizione impossibile” nel tentativo di trovare il giusto equilibrio per tutte le parti coinvolte.
Il divieto (iniziato ufficialmente oggi) si applica sia agli artisti di strada con licenza che a quelli senza licenza. I buskers sorpresi a infrangere le regole potrebbero essere soggetti a multe, ritiro della licenza o sequestro dell’attrezzatura. Il sindacato dei musicisti ha esortato il Comune ad appellarsi alla decisione del tribunale e, a quanto risulta, il Comune sta attualmente valutando le motivazioni del ricorso. Ma fino a nuovo avviso, tutti gli artisti di strada – dai maghi ai mimi e tutti gli altri – dovranno lasciare l’area interessata.
Il consigliere comunale di Westminster Matt Noble ha dichiarato: “ Gli artisti di strada sono una parte molto amata dell’identità della nostra città, ma dobbiamo anche trovare un equilibrio con il dovere di proteggere i residenti e le imprese. La sentenza del tribunale non ci dà scelta: ora abbiamo l’obbligo legale di agire”.
“Questo non è assolutamente un divieto per gli artisti di strada a Westminster. Il nostro prossimo passo sarà quello di conformarci alla sentenza sospendendo le piazzole per gli spettacoli di strada a Leicester Square, prendere in considerazione la sentenza del tribunale e trovare una soluzione equa.”
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